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Luigi Spezzi (gestore del Blog)
giovedì 15 ottobre 2009
martedì 13 ottobre 2009
PENSIONI: Draghi: "Alzare età in maniera significativa"
L'innalzamento dell'età pensionabile - "Per assicurare prestazioni di importo adeguato a un numero crescente di pensionati è indispensabile un aumento significativo dell'età media effettiva di pensionamento". Draghi ha affermato che "tale aumento potrà contribuire, se accompagnato da azioni che consentano di rendere più flessibili orari e salari dei lavoratori più anziani, a elevare il tasso di attività e a sostenere la crescita potenziale dell'economia". Il governatore ha anche indicato l'importanza del sistema pensionistico come "ammortizzatore sociale" in momenti di recessione: "Nell'attuale crisi il sistema pensionistico ha garantito il reddito e la capacità di spesa di una parte cospicua della popolazione italiana. Quasi la metà delle famiglie riceve un reddito da pensione e per circa i due terzi di queste esso rappresenta la fonte principale di reddito".
Riforma degli ammortizzatori sociali - Per il governatore della Banca d'Italia, dopo la crisi sarà necessaria una riforma ispirata alla flessibilità del mercato del lavoro. "Superata la fase di emergenza resta la necessità di adeguare il nostro sistema di ammortizzatori sociali a un mercato del lavoro diventato più flessibile". In questo modo "sarebbe favorita la mobilità del lavoro, accresciuta l'efficienza produttiva, rafforzata la tutela dei lavoratori, aumentata l'equità sociale".
L'estensione della cassa integrazione ordinaria - Per Draghi, in una fase di grave recessione, è auspicabile l'estensione della cassa integrazione ordinaria alle imprese del terziario e a quelle dell'artigianato. "Fra le imprese che possono accedere alla cassa integrazione guadagni ordinaria rientrano quelle del settore industriale, ma non quelle del terziario e gran parte dell'artigianato. Viene da domandarsi se questa suddivisione abbia un fondamento economico o non vada invece ripensata".
Il plauso alla comunità internazionale - Il governatore ha poi commentato lo sforzo della comunità internazionale e dell'Italia per fronteggiare le ricadute della crisi sul mondo del lavoro. "Nell'anno in corso sono dovunque cresciute le risorse pubbliche destinate al sostengo del reddito di coloro che hanno perso il lavoro e anche in Italia lo sforzo è stato grande".
(13 ottobre 2009)
mercoledì 7 ottobre 2009
Capri, guerra tra hotel e tassisti "Siete esosi". "Basta con i minibus"
ANACAPRI - Novanta pulmini gratis contro settantadue taxi a pagamento. Sono queste le cifre della guerra che infiamma Capri, soprattutto il comune di Anacapri che si trova nella parte alta dell'isola, nel cuore di un autunno mite che ancora attira sull'isola centinaia di turisti. Sono le cifre di un rapporto di forza che sarebbe assai squilibrato, se il corpo dei vigili urbani non fosse sceso in campo a dar man forte ai tassisti, messi in minoranza dai minibus. E in mezzo, i turisti sempre più disorientati, contesi tra il trasporto gratuito offerto dai grandi alberghi dell'isola e le tariffe, non sempre contenute, dei taxi.
Episodio clou del conflitto, il sequestro da parte dei vigili del pulmino del Capri Palace, albergo amato dai divi di Hollywood: con multa di 78 euro, richiesta di documenti all'autista, interrogatorio ai passeggeri circa la tariffa pagata e, alla notizia che il trasporto era gratuito, identificazione dei passeggeri stessi. Ma il direttore del Capri Palace, Ermanno Zanini, non ci sta: "Si tratta di un provvedimento ingiusto. Sul libretto di circolazione del nostro bus è certificato che il veicolo è adibito al trasporto esclusivo di clienti dell'albergo ai vicini scali marittimi, ferroviari, aeroportuali, eliportuali e ritorno. Siamo in regola".
Solidarietà della Federalberghi, che attraverso il presidente dell'associazione Sergio Gargiulo ha dato mandato ai suoi legali di verificare la legittimità del provvedimento eseguito dai vigili capresi. "Non comprendiamo il comportamento del comune di Anacapri, che evidentemente appoggia l'associazione dei tassisti per motivi che ci sfuggono", polemizza Gargiulo. "Per cautelarci, abbiamo richiesto il parere del ministero dei Trasporti: ci ha risposto che abbiamo ragione noi. Il trasporto gratuito dei clienti è assolutamente legittimo, ed è contemplato dagli articoli 82 e 83 del codice della strada. L'episodio ha provocato un serio danno di immagine per il settore turistico nell'isola e per le imprese che sono costrette a giustificare, agli occhi dei turisti, i ripetuti controlli da parte dei vigili".
A segnalare la presunta irregolarità messa in atto dagli alberghi è stata, lo scorso agosto, una denuncia all'autorità giudiziaria da parte dell'associazione dei tassisti guidata da Lucio Di Palma.
La dura contrapposizione tra pulmini e taxi, dunque tra servizi gratuiti e a pagamento, ha radici nell'estate appena trascorsa: una stagione non particolarmente fortunata per l'isola, funestata dai blackout, dall'invasione dei liquami, dalla chiusura della Grotta Azzurra per presunto inquinamento e dal trasferimento della troupe della fiction "Capri" a Cinecittà.
Nel pieno di questa crisi, turisti facoltosi e ossessionati dal desiderio di privacy e di aria condizionata - si racconta di divi del cinema e principi del petrolio - cominciano a snobbare i bellissimi taxi capresi, scoperti e colorati, a vantaggio dei più anonimi shuttle dei grandi alberghi: gratuiti e, nella fitta rete delle stradine capresi, meglio governabili. La guerra infuria anche in pieno autunno.
Ma a far da paciere si candida il sindaco di Anacapri, Franco Cerrotta, che promette di acquisire tutti i dati della querelle e di studiare una soluzione onorevole per entrambi i contendenti.
(ha collaborato Ilaria Urbani)
Mazzetta sospetta spaventa Maradona
Secondo quanto rivela il quotidiano 'El Bocon', Colombia e Uruguay avrebbero incentivato al massimo impegno il Perù nella trasferta contro l'Argentina bisognosa di vincere. Ai Mondiali 1978 un precedente che fa ancora discutere
LIMA - Non è la prima volta che il Perù 'arbitra' i destini dell'Argentina. Fa ancora parlare, nonostante siano passati 31 anni, il famoso e dubbio 6-0 che gli argentini inflissero ai peruviani ai Mondiali del 1978. Una vittoria larga che permise ai padroni di casa (a cui nelle circostanza sarebbe bastato un poker) di accedere alla finalissima, poi vinta contro l'Olanda, a danno del Brasile. In quella occasione la porta del Perù era difesa da tale Quiroga, argentino naturalizzato, che non fece molto per opporsi a Kempes e compagni mentre la sua famiglia festeggiava (!) in tribuna. Ora ci risiamo, e ripartono le rivelazioni più o meno realistiche su incentivi più o meno leciti promessi a questo o quel rivale.IL PREMIO - Secondo quanto rivela il quotidiano 'El Bocon', la nazionale incas avrebbe già ricevuto un premio da 120mila dollari per la vittoria (1-0) dello scorso 5 settembre sull'Uruguay, e altri 200mila ne intascherebbe in caso di vittoria contro l'Argentina sabato a Buenos Aires nel penultimo turno del girone sudamericano di qualificazione ai mondiali di Sudafrica 2010.
PAGANO COLOMBIA E URUGUAY - A 'pagare' sarebbero Colombia ed Uruguay, impegnate nella corsa al quarto posto, l'ultimo buono per la qualificazione diretta, attualmente occupato con 23 punti dall'Ecuador, a +1 sull'Argentina, a +2 sulla Celeste e sul Venezuela e a +3 sui colombiani. La quinta del girone sudamericano avrà una ulteriore chance e potrà andare a cercarsi la qualificazione in uno spareggio con la prima esclusa del girone centro-americano. In pratica, se il Perù fa il colpo a Buenos Aires, la nazionale di Maradona si ritroverebbe ad un passo da una eliminazione dalle conseguenze disastrose. Ricordiamo che il Perù è ultimo nel girone con 10 punti, frutto di 2 vittorie e 4 pareggi: è già fuori da tempo, ma almeno economicamente potrebbe guadagnarci qualcosa.
Lodo Alfano, ore decisive
Secondo l'ex magistrato e parlamentare Pd "questo tipo di legge fatto con legge ordinaria non è ammissibile nel nostro ordinamento". Il Lodo Alfano, se l'incarico nelle istituzioni dura a lungo, "può diventare impunità".
Secondo il costituzionalista Alessandro Pace, rappresentatnte della Procura di Milano, il Lodo Alfano "viola la Costituzione in 5 punti: violazione del principio di eguaglianza; automatismo generalizzato perchè si applica anche se ha stuprato o ucciso; durata irragionevole del processo; trattamenti diversi tra presidenti e organismi che presiedono; passaggio per legge ordinaria e non costituzionale".
Giovedì pomeriggio alcuni giudici della Corte Costituzionale dovranno partire per il Portogallo, dove saranno impegnati con i colleghi portoghesi e spagnoli. Per questo motivo ci si aspetta una decisone al massimo entro domani mattina.
La seduta dei 15 giudici costituzionali, aperta poco dopo le 9, proseguirà fino alle 13. Poi riprenderà alle 15;30. La scelta dei tempi così serrata rende plausibile l'ipotesi che entro la serata di oggi la Corte Costituzionale emetta la sentenza sul Lodo Alfano.
Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha richiarato: "Sul verdetto sono ottimista, è impossibile che la Corte smentisca se stessa, si tratterebbe di una decisione politica più che giuridica"
Si sono aperti i lavori della Consulta. Il verdetto è atteso per questa sera, ma potrebbe slittare anche a domani.
I giudici della Consulta hanno deciso ieri di non ammettere l'intervento nella causa del pm milanesi che avevano presentato ricorso contro la legge. I pubblici ministeri, infatti, non sarebbero titolati a intervenire in giudizio come parte
Ieri mattina i giudici della Corte Costituzionale hanno sentito l'intervento dei legali di Berlusconi (Niccolò Ghedini, Gaetano Pecorella e Piero Longo). Punto centrale della difesa, il fatto che il premier non sarebbe uguale agli altri parlamentari: un primus super pares invece che un primus inter pares, come vorrebbe invece la tradizione.
Dopo le dichiarazioni di ieri dei legali del premier - "la legge è uguale per tutti, ma non la sua applicazione" - un editoriale del quotidiano britannico Times parla di "esempio di "doppio pensiero", riferendosi a George Orwell. Il quotidiano fa notare anche che "le accuse di corruzione che Berlusconi dovrà affrontare se l'immunità venisse revocata sono conseguenza delle sue azioni"