CI SI SCUSA PER IL RALLENTAMENTO DELL'AGGIORNAMENTO DEL BLOG DOVUTO A PROBLEMI TECNICI

IL MOMENTO DI DIRE LA TUA

Fra pochi giorni sarà in rete il sito web che Stefano Babucci ha fortemente voluto dedicare ai suoi sostenitori, per far sì che la loro voce e le loro opinioni non si perdano nel vento ma vengano messe in risalto e prese in seria considerazione. Disagi, problemi, ostacoli, idee e innovazioni da proporre liberamente attraverso forum, e-mail, centri di discussione e confronto per tutti i cittadini di Perugia e non solo.
In questa circostanza potrai contribuire anche tu alla scelta del titolo che questo sito andrà ad indossare (vota il sondaggio sottostante) in modo tale rappresenti anche te e la tua persona.
Luigi Spezzi (gestore del Blog)

PRIMO PIANO: Stefano Babucci, l'impegno e la volontà di costruire

PRIMO PIANO: Stefano Babucci, l'impegno e la volontà di costruire
Stefano Babucci ha voluto la realizzazione di questo Blog, per far capire a tutti le idee chiare, l'intento a lavorare sodo, progettare e costruire insieme un domani sicuro e sereno. La sua candidatura alle recenti elezioni comunali a Perugia ha segnato una svolta per la sua vita. Stefano è il Presidente regionale Onmic, ed è da anni impegnato con il mondo dei disabili, complice la sua appartenenza a suddetta categoria. Istituita nel lontano 1961, l'Onmic, "Opera nazionale mutilati e invalidi civili", si appresta a ricercare uno spazio anche nella nostra regione, nella quale è in allestimento un istituto della Onlus che ha come sede centrale Roma e sede legale a Salerno. Una idea nata da Stefano Babucci per le persone che vivono insieme al loro disagio fisico e morale, alle quali è rivolto il pensiero di molti. La Onmic si prefigge l'obbiettivo di apportare a tali persone un sostegno morale fatto di iniziative volte al recupero funzionale e sociale degli invalidi civili. In Umbria tale idea di portare alla luce una sede referente a questa associazione è stata ripresa dal candidato all'elezioni comunali con la lista "Movimento per Perugia". Il pensiero di Stefano Babucci è rivolto anche e soprattutto al mondo degli anziani. L'intento è creare una struttura ricettiva per queste persone, le quali dovrebbero essere guidate e indirizzate allo svolgimento di attività e lavori vari per non sentirsi isoltati fuori dalla realtà. Una iniziativa degna di lode che coinvolgerà molti in un programma ampio e costruttivo, eretto su iniziative e dinamismo. Stefano Babucci cerca il sostegno dei privati e del mondo politico al fine di realizzare i suoi scopi a favore degli anziani e delle diverse categorie dei disabili. Esaminando la realtà di coloro che si trovano in una condizione di disabilità emerge la preoccupazione dei genitori che di fornte alla vecchiaia che incombe si preoccupano del futuro dei loro figli. Stefano ha pensato a loro e la realizzazione di una struttura ampia e accogliente è il risultato che si è premesso di raggiungere. L'Umbria non può che apprezzare tale progetto. Per informazioni e approfondimenti: babuccian@yahoo.it

martedì 14 luglio 2009

Dal sociale: Autismo, quali novità?


Si è svolto a Roma nei giorni 23 e 24 Maggio 2009, l'XI° Congresso Nazionale della FIPED, Federazione italiana pedagogisti, riguardante il tema dell'autismo. Presso la facoltà di Scienze della formazione dell'Università di "Roma Tre", si è discusso riguardo una problematica purtroppo sempre attuale, affrontata non solo in ambito pedagocigo, bensì anche in quello psicologico e neuropsichiatrico.
L'autismo è un disturbo generalizzato dello sviluppo che si manifesta nelle principali aree evolutive del bambino: comunicazione, interessi e attività, immaginazione e gioco. La FIPED sarà presente a Viterbo il 10 Settembre 2009 per una conferenza sul tema "Le difficoltà degli insegnanti nell'individuare le problematiche degli alunni". www.fiped.it

domenica 12 luglio 2009

Stefano Babucci: "Abbattiamo i disagi"

Da molto tempo ormai diversi distretti sanitari situati nel territorio della Provincia di Perugia hanno costituito vari disagi nei confronti di numerosi disabili anteriormente all'esaudimento di loro richieste finalizzate all'assistenza e alla cura delle patologie varie. Viene reputato inamissibile l'iter burocratico che tale categoria di persone debba obbligatoriamente affrontare prima di essere soddisfatta nelle sue richieste, per di più il tempo dell'attesa è causa di numerosi incomodi che sono alquanto preoccupanti per gli stessi e per i loro familiari. Purtroppo accade spesso che tale categoria di persone sia in una posizione di ombra nella quotidianità. Stefano Babucci non ci sta e vuole impegnarsi per porre fine a queste ulteriori difficoltà a cui deve far fronte chi nella vità ha già fatto i conti con altri ostacoli ben più importanti contro cui lottare. Per queste ragioni Babucci, da poco nominato Presidente Regionale Onmic, ha richiesto un incontro immediato con l'Assessore alla sanità e il Direttore Generale dell'Asl. Per ora non vi è stata risposta alcuna ma si spera che nelle prossime settimane tale vicenda possa prendere una strada verso la risoluzione e verso la fine dei disagi per il mondo dei disabili nella nostra regione e non solo.

sabato 11 luglio 2009

L'estate italiana: Bagnino fa l'amore con una turista su pattino, multato dalla Guardia costiera


Eraclea (Venezia) - Sorpreso in alto mare a scambiare effusioni con una giovane turista. Niente di male se si fosse trattato di un qualsiasi bagnante, ma in questo caso si è trattato di un bagnino, per di più a largo sul pattino di salvataggio. La sua avventura tra le onde, scoperta dalla Guardia costiera, si è quindi conclusa con un verbale di contestazione per abbandono del servizio di salvataggio, e forse anche con la perdita del posto di lavoro. L'episodio, riportato dal Gazzettino, è avvenuto a Eraclea, sulla costa veneziana, dove, a circa 500 metri dalla riva, una motovedetta della Guardia costiera ha avvistato il pattino rosso di salvataggio, a bordo del quale sembrava non esserci alcuno. Da qui la corsa per raggiungerlo, ipotizzando che il bagnino fosse in acqua per soccorrere un bagnante in difficoltà. Ma giunto vicino al natante l'equipaggio si è reso conto di quanto stava accadendo. Il bagnino si sarebbe giustificato affermando che da quella distanza dalla riva era più facile controllare lo specchio d'acqua, ma non è stato creduto. (Fonte: La Repubblica.it)

giovedì 9 luglio 2009

L'elisir di giovinezza esiste ma ha un doppio volto



Un tesoro ambivalente, che da un lato promette di avvicinarsi all'immortalità, e dall'altro nasconde una pesante zavorra, ipotecando il sistema immunitario. L'elisir di lunga vita che gli scienziati dicono di aver trovato arriva da lontano: dall'isola di Pasqua, dove, nascosta nel terreno, è presente una sostanza che sembra in grado di sconfiggere l'avanzare degli anni. Un gruppo di ricercatori americani l'ha sperimentata con successo sui topi. Che, trattati con la sostanza, chiamata rapamicina (da Rapa Nui), hanno visto allungarsi del 38% la loro normale aspettativa di vita. Su Nature, dove è stato pubblicato lo studio, gli scienziati mostrano ottimismo, spiegando di essere fiduciosi che un giorno la rapamicina riesca a rallentare il processo di invecchiamento anche nell'uomo. Rimane però da superare un ostacolo e non irrilevante: la sostanza sopprime le difese immunitarie, rendendo sì più giovani ma anche più vulnerabili alle malattie. La rapamicina è stata scoperta per la prima volta negli Anni Settanta nell'Isola di Pasqua, nel Sud del Pacifico, ed è già usata, proprio per le sue caratteristiche di immunosoppressione, per prevenire il rischio di rigetto nei pazienti cui è stato trapiantato un organo, nonchè negli stent che tengono aperte le arterie nei pazienti cardiopatici. Attualmente è in fase di sperimentazione anche come possibile cura contro il cancro. In questa ricerca, condotta in tre centri del Texas, del Michigan e del Maine, il farmaco è stato dato a topi di età avanzata, l'equivalente dei 60 anni nell'uomo. La loro aspettativa di vita è aumentata tra il 28% e il 38%, ma secondo i ricercatori americani l'effetto sull'uomo potrebbe essere ancora maggiore. "Studio il processo di invecchiamento da 35 anni e non ho mai visto una sostanza così promettente nel fermare l'avanzata dell'età. La rapamicina potrebbe essere proprio l'elisir di giovinezza che abbiamo sempre cercato", dice il dottor Arlan Richardson del Barshop Institute. Dello stesso avviso il professor Randy Strong, dello University of Texas Health Science Center: "Secondo noi questa è la prima prova convincente che dimostra che il processo di invecchiamento può essere rallentato e la vita allungata con una terapia farmacologica che ha inizio a età già avanzata". Eppure, ricordano gli scienziati, non è ancora il momento di cantare vittoria contro il tempo e imbottirsi tutti di rapamicina. Prima occorre risolvere il problema della soppressione delle difese immunitarie. (Fonte: Repubblica.it)

Roberto Bolle: «Mangiavo solo patatine, merendine e altre schifezze»


Un ballerino è un atleta, a tutti gli effetti. La preparazione, la disciplina, le ore di allenamento quotidiano: sono tutti elementi imprescindibili. E più sale il livello, più è necessario il rigore. Ascoltare il corpo fa parte della nostra vita. Sempre. Perché il fisico di chi danza dev’essere potente ma al tempo stesso guizzante ed espressivo, deve volare al suono della musica con movimenti naturali, ma di una naturalezza studiata al dettaglio. Per rispondere a tutti questi requisiti dev’essere sano. Mettereste della benzina scadente in una Ferrari prima del Gran Premio? No. Un’alimentazione corretta è fondamentale. E questo vale per tutti, non solo per i ballerini. Io mi sono fatto aiutare da un nutrizionista che mi ha fornito indicazioni precise sul regime più adatto a un atleta come me. Ne avevo bisogno? Beh, il mio rapporto con il cibo ha vissuto fasi alterne.

L'INFANZIA E ADOLESCENZA - Fino a 11 anni c’erano i piatti genuini di mia mamma, cucinati con le verdure dell’orto. E tutto era perfetto. Poi ho lasciato la mia casa in Piemonte per entrare nella Scuola di ballo del Teatro alla Scala. E con le superiori sono arrivati i cambiamenti. Il giorno era dedicato allo studio delle varie discipline, dalla danza classica e moderna alla storia della musica. Alle 18.30 iniziavano le lezioni al liceo scientifico serale (per studenti lavoratori), che terminavano alle 22.40. Come non cedere alla tentazione di panini, patatine, snack e merendine varie, che costituivano l’unico intermezzo piacevole tra un’ora di chimica e una di matematica? E si sa che, purtroppo, le cattive abitudini sono difficili da perdere. Così, anche quando ho terminato la scuola e dal collegio mi sono trasferito a vivere in appartamento, a fine giornata mi tornava molto più semplice scartare merendine e confezioni di schifezze varie sul divano, davanti al televisore, piuttosto che mettermi a spadellare ai fornelli. Poi dovevo solo buttare le cartacce nella spazzatura, senza neppure lavare i piatti. A tratti mi davo a una vera anarchia alimentare.

IN GIRO PER IL MONDO - Già, nei teatri italiani non è prevista la consulenza di un nutrizionista per le compagnie di balletto. Non è come per i calciatori: tutte le società mettono a loro disposizione cuochi e dietologi per controllarne con costanza la dieta e renderla adatta allo sforzo fisico cui si sottopongono. Con il passare del tempo, un’alimentazione come quella cui mi abbandonavo rischiava di avere ripercussioni negative non solo sulla muscolatura, che per essere sempre tonica necessita di un adeguato equilibrio di fibre e proteine, ma sulla salute in generale. E però non c’era nessuno a farmelo notare, a consigliarmi. La situazione è peggiorata con l’inizio della carriera internazionale. Ero sempre in giro, aumentavano i successi e gli impegni. E più ero sottoposto a un crescendo di stress psicofisico più rinunciavo a controllare quel che mangiavo. Mi ricordo in particolare del periodo di Londra, avevo 22 anni, il mio primo lancio internazionale importante: avrei ballato davanti alla principessa Diana e alla principessa Margaret. Mi avevano assegnato un piccolo appartamento a due passi dalla Royal Albert Hall e ogni sera, tornando a casa dopo le prove, facevo la spesa in piccoli supermarket dove i cibi precotti abbondano. Avevo una predilezione per le torte salate e non mancavo mai di acquistare chicken pie, che è un pasticcio di pollo, e biscotti al burro.

CIBO SPAZZATURA - Durante la giornata io e i miei colleghi avevamo solo il tempo per reintegrare le energie con bicchieroni di latte e caffè nella sala relax del teatro e scartocciare qualche barretta energetica senza alcun criterio. A un certo punto mi sono reso conto che stavo arrivando al limite. Mi sentivo affaticato, nauseato. Ho capito che il mio fisico mi chiedeva aiuto per mantenere la forma acquisita, per superarla, per stare bene. Non era una questione di linea, per quella bastava l’allenamento, ma proprio di salute, di benessere. E allora ho detto basta al junk food, rifugio effimero allo stress e alla fretta quotidiana. Il cibo spazzatura mi si stava ritorcendo contro come un boomerang. Ritornato a Milano, ho deciso che dovevo disintossicarmi dalle calorie killer.

DEPURAZIONE - Un venerdì sera ho buttato tutte le pizze in scatola, le brioche e quant’altro nell’immondizia, e mi sono dedicato a tre giorni di depurazione a base di frutta, verdura e acqua a volontà. Il primo giorno è stato difficile, l’astinenza da grassi e zuccheri si faceva sentire. Ma già il giorno successivo mi sentivo più leggero e sereno. E alla fine stavo meglio, molto meglio. A questo punto sono andato dal nutrizionista, perché volevo finalmente ascoltare il mio corpo e capire di che cosa avesse bisogno. D’altra parte, con tutto quello che gli faccio fare se lo merita, no? E ho scoperto che non è difficile alimentarsi bene: niente schifezze, tanto per cominciare, via libera a yogurt e ricotta, riso integrale e farro, carne e pesce, verdure cotte e crude, frutta a volontà, tutto distribuito in maniera equilibrata durante la giornata e condito da tanta, tanta acqua. Io ne bevo dai quattro ai cinque litri ogni giorno. Certo non sono diventato un fanatico e una volta ogni tanto mi concedo qualche strappo: per esempio, un assaggio di cioccolato fondente, cui non riesco proprio a resistere, un bicchiere di vino rosso a tavola, un dolce, una bella pasta e sì, anche le patatine del sacchetto o le noccioline all’happy hour quando capita. Perché no? Il cibo spazzatura ti uccide se diventa una regola ma è ancora più buono se è un’eccezione. (Fonte: Corriere della sera.it)

Torna Umbria Jazz



Dieci giorni di concerti, 500 musicisti su 9 palchi ospitati in citta’ tra Arena Santa Giuliana, teatro, piazze, ristoranti, 220 eventi per la maggior parte gratuiti. Questi alcuni dei ”numeri’ dell’edizione 2009 di Umbria Jazz che si dipanera’ dal 10 al 19 luglio. Il cartellone e’ stato ufficializzato stamani, in una conferenza stampa a Perugia alla quale hanno presenziato il presidente dell’Associazione Umbria Jazz, Renzo Arbore, oltre agli assessori alla cultura della Regione Umbria, Silvano Rometti e del Comune di Perugia Andrea Cernicchi.

Riconfermata la formula della kermesse che, nel perseguire la qualita’, cerca di abbinare al jazz altri generi e suggestioni musicali enfatizzando, inoltre, il ruolo di strumento di promozione dell’Umbria. Ed ecco allora che, senza ridimensionamenti o tagli, un aspetto, e’ stato detto, importante in un momento di crisi come quello attuale e reso possibile dalla collaborazione di istituzioni e sponsor privati, nel capoluogo si potranno ascoltare popolari songwriters (Paolo Conte, Burt Bacharach, James Taylor) ed avanguardie estreme (Cecil Taylor e George Lewis con il progetto AACM). Ed ancora, pop d’autore (Steely Dan, Simply Red), ortodossia jazz (McCoy Tyner con Bill Frisell, il trio di Roy Haynes, Ahmad Jamal), standards evergreen (George Benson, Allan Harris, Freddy Cole, il fratello del grande Nat King) e musica Nera (BB King, Solomon Burke, Maceo Parker, John Scofield). Due gli appuntamenti che vedranno uniti Italia e Stati Uniti, quello con Wynton Marsalis – Francesco Cafiso e l’inedito duo di pianoforte Chick Corea – Stefano Bollani. Ben rappresentato il jazz nazionale. Tra gli altri, Enrico Rava, Paolo Fresu, Gianluca Petrella, Enrico Pieranunzi, Renato Sellani, Danilo Rea, Roberto Gatto e Gabriele Mirabassi, nonche’ Gino Paoli, che con il jazz ha un certo feeling. A corredo, verra’ presentato anche il progetto ‘Juakali Drummers’, laboratorio musicale pilota che coinvolge 20 ragazzi della baraccopoli di Kawanguare a Nairobi . I giovani drummers non solo usciranno per la prima volta dal loro paese, il Kenya, ma dalla loro stessa baraccopoli.

L’iniziativa e’ nata nell’ambito del progetto Amref ‘Children in need’, finalizzato al recupero e reinserimento sociale dei ragazzi di strada di Nairobi. Riconfermate come appuntamento tradizionale, dal 7 al 19 luglio, le Clinics del Berklee College of Music di Boston che coinvolgono annualmente piu’ di 250 studenti provenienti da tutto il mondo. L’edizione 2009 di Umbria Jazz, e’ stato evidenziato in conferenza stampa, segnera’ anche il passaggio nell’assetto organizzativo. Una Fondazione di partecipazione andra’ a soppiantare il precedente modello Fondazione – Associazione che era nato circa un quarto di secolo fa e non risponde piu’ alla complessita’, esigenze e dimensioni attuali del Festival. La Fondazione di partecipazione, aperta a istituzioni e privati, sara’ il titolare della manifestazione ed il garante del suo bilancio; la nuova Associazione Umbria Jazz, che al nucleo storico dei membri aggiungera’ altri soci, continuera’ a svolgere il suo ruolo di costruzione del Festival nei suoi vari aspetti. (ASCA) (Fonte: Firenze.cronacacity.com)

mercoledì 8 luglio 2009

I "Gratta e vinci" ....passione evasiva


I "Gratta e vinci" scalano rapidamente la classifica delle manie del popolo italiano, anche tra i ragazzi c'è già chi ci ha buttato talmente tanti soldi da indebitarsi. Addirittura nella nostra capitale un uomo è evaso dagli arresti domiciliari per andare a giocare al bar. In questo caso la fortuna è stata cieca, ma la sfortuna l'ha visto benissimo, anzi i carabinieri lo hanno visto benissimo mentre rientrava a casa con la schedina in tasca e lo hanno arrestato per evasione, neanche il tempo di grattare e scoprire se aveva vinto qualcosa, oltre che all'arresto.
Luigi Spezzi

martedì 7 luglio 2009

Dall'università: anche la mensa invasa dalla protesta: ma che cosa è successo di nuovo?

Anche la mensa universitaria è stata invasa dalla protesta. " "Liberi tutti, liberi subito!" ": e' quanto hanno dichiarato gli aderenti al movimento studentesco di Torino dopo gli arresti eseguiti per gli scontri dello scorso maggio al G8 University Summit, davanti Castello del Valentino. I ragazzi finiti in manette sono 21, ma i portavoce dell'Onda Anomala, questo il nome del movimento, non si danno pace e hanno dichiarato che, nell'assemblea che ha preceduto il corteo del 19 maggio, la decisione di sfondare i cordoni di polizia venne condivisa da tutti, sebbene ad agire materialmente siano poi stati i manifestanti alla testa del corteo. Addirittura si è arrivato a definire l'operazione della Digos come un 'tentativo di depotenziare le lotte che ci saranno da oggi in avanti'. . Il presidio era gia' stato deciso nei giorni scorsi per protestare contro l'ipotesi di applicare una sovrattassa agli studenti universitari - argomento in discussione al Senato Accademico. Stanotte è proseguita l'occupazione del rettorato alla Sapienza da parte degli studenti dell'Onda.

lunedì 6 luglio 2009

L'ansia da esame si annusa ed è anche contagiosa


La paura si sente, anzi si annusa. E' impossibile nascondere quella sensazione che quasi paralizza prima di una prova importante, un esame - come accade in questi giorni a migliaia di studenti - o una gara sportiva. E l'ansia che i vicini percepiscono, anche se a parole ci si dice tranquilli o ci si mostra impassibili, è anche contagiosa, si diffonde rapidamente, impedendo anche ai più sicuri di stare tranquilli. A rivelarlo è uno studio tedesco pubblicato su PLos One, condotto da Bettina Pause, dell'università di Dusseldorf. Analizzando il comportamento di 49 studenti, la ricercatrice ha potuto dimostrare che non solo gli animali, ma anche gli esseri umani comunicano senza parlare, in modo inconscio, con il corpo. In particolare, attraverso messaggeri chimici sprigionati dal corpo, i ferormoni, che avvertono chi ci sta a fianco delle sensazioni che stiamo provando; il tutto avviene in maniera inconsapevole, attraverso l'olfatto che capta questi segnali, elaborati poi dal cervello. Nell'uomo questi segnali funzionano ancora perfettamente, non annullati dalla possibilità di una comunicazione verbale. Proprio come negli animali che li utilizzano in diversi aspetti della vita sociale, dal corteggiamento alla comunicazione ai simili di un pericolo imminente. Per scoprire i segnali corporei che emettiamo quando siamo sotto esame, i ricercatori hanno tamponato il sudore di un gruppo di studenti un'ora prima di un esame orale finale e poi hanno preso loro un altro campione di sudore prima che svolgessere una normale attività fisica. I tamponi sono stati fatti odorare ad altri studenti: questi ultimi non hanno avvertito differenze a livello consapevole fra i due campioni, ma monitorati con la risonanza magnetica funzionale per sondare la reazione del loro cervello a quegli odori, hanno mostrato reazioni diverse.
Il sudore pre-esame, da paura, ha "acceso" nel cervello dei compagni di corso aree delle emozioni sociali e dell'empatia, come l'insula, la corteccia cingolata, il giro fusiforme. Aree che sono rimaste invece "sorde" davanti ai tamponi di sudore raccolto prima di un semplice esercizio fisico. La paura sembra quindi indurre il rilascio di sostanze che trasmettono ansia quando sono respirate, e stimolano l'empatia, permettendo così al panico di diffondersi in modo contagioso (Fonte: La Repubblica.it).

venerdì 3 luglio 2009

Quando la festa in un secondo diventa già nostalgia



Non ci può essere retorica quando lacrime bagnano facce e sentimenti di uno stadio intero, quando 25.000 persone ne rappresentano milioni che avrebbero voluto essere lì vicino a lui, Pavel Nedved. Non ci può essere retorica se la festa in un secondo diventa già nostalgia fissata in numeri quelli delle sue presenze, in ricordi, quelli di otto anni fissati in scritte che celebrano, esaltano e in certi casi sdrammatizzano perchè in una festa di addio ci sta tutto.Pavel Nedved, un combattente, uno che non ha mai mollato, lascia la Juve e lascia il calcio. "Furia ceca", era questo il suo soprannome, due parole che indicano lo spirito di questo uomo, prima che di questo giocatore. Sempre a combattere contro tutto e tutti, un esempio per chi si trova di fronte a problemi, ostacoli e quant'altro di antipatico e difficoltoso riserva una vita. "Non mollare mai", era questo il suo motto, quello di tante persone che non rinunciano mai ai loro sogni, ai loro progetti, perchè l'unico modo di superare le paure e i problemi è affrontarle come Pavel affrontava i contrasti con i suoi avversari, senza mai tirarsi indietro, con grinta e determinazione.
Luigi Spezzi

Una sera tornando a casa un tizio mi chiese: "Ti va di combattere?"


Lasciando da parte questo episodio tragi-comico che non ebbe altri sviluppi se non il mio immediato e secco rifiuto alla richiesta del tizio, che evidentemente aveva alzato troppo il gomito in quella serata, e mi offrì un combattimento all'aria aperta dinanzi ad un bar e ad un'edicola chiusi, per di più senza neanche un arbitro....passiamo a parlare dello sport della lotta. Uno sport poco praticato dai giovani d'oggi. Vi siete mai chiesti il perchè? Forse perchè viviamo in una società che privilegia altre categorie sportive e in tal modo finisce per soffocare le attività fisiche per così dire "minori". Ci si riferisce al Calcio, lo sport più amato e senza dubbio più bello ed emozionante al mondo, poi il Basket e il nuoto. Un tris di discipline che si guadagna l'attenzione delle persone fin dai loro primi anni di vita. Tra gli sport minori emerge la lotta. Uno sport in decadenza? poco sviluppato? poco amato? o solamente poco praticato? Se fossero Rocky Balboa o Bruce Lee a lasciare la loro opinione la risposta sarebbe intuibile, la lotta per loro è una questione di vitale importanza. A Perugia però, così come in Umbria, non sono poi così tante le palestre, i centri, o meglio le strutture che accolgono e favoriscono l'adesione a tale disciplina. Ma che cos'è la lotta? come è nata? Risalire alla sua nascita è impossibile perchè dovremmo tornare agli albori della specie umana. Pensate che le fra le prime testimonianza di lotta c'è la tomba egizia di Beni Hassan (3000 a.C.) in cui sono rappresentati 100 differenti colpi e mosse. Gli egiziani se ne davano di santa ragione penserete!!....eppure ogni nazione ha la sua lotta, il duello tra due uomini, un mix di forza e tecnica differente di paese in paese. Nessuno o pochi sanno che i greci definivano con il termine "Pale" uno degli stili di lotta e, a dimostrazione della considerazione che avevano di questo sport, utilizzavano questo termine anche per denominare tutti gli edifici in cui venivano praticate discipline sportive, da qui deriva il termine "Palestra". Nel 708 a.C i greci introdussero la lotta ai giochi olimpici nel qualdro delle prove del Pentathlon. Nell'antica Roma tale disciplina fu ripresa come allenamento militare. Nel Medievo erano permessi tutti i colpi che oggi sono proibiti: pugni alle tempie, calcio dappertutto (senza conchiglia!!!!), ginocchiate, strangolamenti, testate....insomma, chi si avvicinava alla lotta nel medievo era veramente un duro, o un pazzo.... dipende dalle opinioni. Fatto sta che la lotta è una disciplina olimpionica, con una storia dietro....da portare avanti senza indietreggiare....insomma, vi va di combattere?
Luigi Spezzi

Dallo sport: PLATINI CONTRO GLI SPRECHI DEL CALCIO E LE FOLLIE DEL REAL



Platini sta studiando come fermare le spese pazzenel mondo del pallone. Bisogna fermare secondo la Uefa gli acquisti stellari e gli ingaggi milionari che non fanno che drogare il mondo del calcio europeo.
Tutto questo nasce dall'estate folle del Real Madrid del presidente Florentino Perez che ha comprato Cristiano Ronaldo, Kakà, Karim Benzema e Raul Albiol spendendo quasi 215 milioni di euro facendo sapere, tra le altre cose che la campagna acquisti non è ancora finita e che si punta a prendere anche Franck Ribery, Xabi Alonso e David Silva.
Secondo Michel Platini. ''A livello personale non capisco come si possano spendere 90 milioni di euro per un giocatore", dice l'ex calciatore della Juventus riferendosi all'acquisto di Ronaldo, che, al momento, è il più costoso calciatore della storia.
"Queste cifre m'imbarazzano. Ma io mi ricordo anche del trasferimento di Maradona dal Barcellona al Napoli per una cifra equivalente a 6,5 milioni di euro e già allora lo trovai indecente. Penso che qualcosa di sbagliato c'e'. 'Non mi piace tutto questo. Ma ripeto: se i club hanno i soldi cosa posso farci ?''.
La risposta è che Platini non può farci nulla, ma, sicuramente in due anni l'ex fantasista juventino e della nazionale francese delle regole le troverà. (Fonte: Zeroventiquattro.it)

giovedì 2 luglio 2009

Statistiche dall'università: Lauree triennali, il pieno lo fanno gli ingegneri e i consulenti d'impresa


A fermarsi dopo la laurea triennale, è circa il 40% degli studenti. Una scelta saggia? A leggere le cifre di Almalaurea sembrerebbe proprio di si. Dopo un anno dal titolo, infatti, soltanto il 10% degli studenti dichiara di essere ancora in cerca di lavoro. Anche qui, al primo posto tra gli occupati ad un anno dalla laurea, ci sono gli studenti dell'area medico - sanitaria: l'84,4% lavora con uno stipendio mensile medio di 1.304 euro e soltanto il 2,5% di questa quota è, contemporaneamente, iscritto alla laurea specialistica. Tra gli altri studenti con la laurea triennale in tasca e un posto di lavoro ad un anno dal titolo citiamo gli ingegneri (16,7% con 1.016 euro al mese di stipendio), gli architetti (22,1% con 799 euro), quelli dell'area giuridica, impiegati come consulenti del lavoro e d'impresa o come operatori giudiziari (17,5% con 1.095 euro al mese), gli psicologi (13,6% con 869 euro al mensile - ma uno su quattro è, nel frattempo, iscritto alla laurea specialistica). Tra le percentuali più alte l'impiego ad un anno dal titolo breve troviamo gli studenti di Educazione fisica con un valore che supera il 41%. (Fonte: Università e lavoro)

Rossi favorito a Laguna Seca?





Valentino Rossi sbarca negli States forte della centesima vittoria ottenuta solo sabato scorso al Motodrome di Assen, la terza stagionale, che gli vale anche la leadership della MotoGP con 5 punti di vantaggio su Jorge Lorenzo. Fiat Yamaha su tutti, quindi, alla vigilia della gara di Laguna Seca, una delle piu' impegnative e spettacolari di tutto il lotto della classe regina. Anche nel 2009, Valentino vive i favori del pronostico e provera' ad infilare un bel tris di vittorie consecutive, per estendere la leadership in campionato. Rossi, pero', dovra' guardarsi le spalle principalmente dal compagno di team Jorge Lorenzo. Insieme a i due portacolori del team Fiat Yamaha, l'unico che sembra avere le carte in regola per lottare per il successo e' proprio Casey Stoner. Nicky Hayden, sulla carta e' il quarto pilota a godere dei favori, visto che quando la MotoGP torno' da queste parti nel 2005, si impose in sella alla Honda, bissandolo con la Repsol Hrc l'anno dopo.
Ma la rossa GP09 non e' certo la RC212V ed il pilota del Kentucky questo lo sa bene. Sono i due piloti ufficiali della casa dell'ala dorata, invece, i possibili outsider per un posto sul podio nella gara di domenica notte.
Andrea Dovizioso e' quarto in classifica davanti al compagno di team Dani Pedrosa. Il forlivese ha intenzione di migliorare il quarto posto che e' il suo miglior risultato stagionale, ma la pista di Monterey non e' certo delle piu' facili da interpretare. (Fonte: Raisport)

Alghe, mucillagini, veleni: ecco il Mediterraneo


Sempre più caldo e sempre più acido. Popolato da mucillagini e meduse che arrivano all’improvviso come ondate inarrestabili. Soffocato da un muro di cemento e asfalto che occupa già il 40 per cento delle coste. Inquinato da fiumi carichi di metalli pesanti, pcb, pesticidi, distruttori endocrini (le sostanze che alterano gli ormoni sessuali). E’ il Mediterraneo bellezza. Non che gli altri mari stiano molto meglio, ma qui, in questo angolo di storia che occupa meno dell’1 per cento della superficie dei mari e ospita tra il 5 e il 15 per cento della biodiversità marina, si concentra una straordinaria quantità di problemi, in buona parte previsti ma poco contrastati. L’ultimo rapporto di Greenpeace li elenca. Ecco i principali.
Temperatura. L’aumento medio registrato nel Mediterraneo nord-occidentale è stato di 1 grado negli ultimi 30 anni e l’ondata di calore del 2003 è stato l’evento più caldo registrato sott’acqua negli ultimi 500 anni. Purtroppo non si sta scaldando solo lo strato superficiale: il global warming non risparmia gli strati più profondi di un mare semi-chiuso e di piccole dimensioni ma con fosse abissali che superano i 6 metri. Tutto ciò ha un effetto devastante non solo sulla ricchezza del mare in termini di biodiversità (il 20-30 per cento delle specie animali e vegetali è a rischio di estinzione con un aumento delle temperature globali oltre i 2 gradi) ma anche su attività produttive come le pesca: l’abbattimento degli stock di acciughe in Adriatico negli anni ’80 (sono crollate da 640 mila a 16 mila tonnellate) è probabilmente collegato ai cambiamenti nelle condizioni idroclimatiche.
Acidità. L’alterazione della concentrazione atmosferica della CO2 ha effetti micidiali anche sulla chimica degli oceani. Le acque del mare infatti assorbono circa un quarto dell’anidride carbonica che immettiamo nell’atmosfera e ciò provoca un aumento dell’acidità degli oceani (la CO2 in acqua diventa acido carbonico e abbassa il pH). Il livello di acidità è arrivato al punto di costituire una minaccia per gli organismi marini dotati di uno scheletro o di un guscio calcareo: l’effetto rischia di somigliare a quello che si produce versando una goccia di succo di limone su un guscio d’uovo. Dall’inizio della rivoluzione industriale l’acidità degli oceani è aumentata del 30 per cento: un cambiamento 100 volte più rapido di quello avvenuto negli ultimi milioni di anni.
Invasioni tropicali e alghe killer. L’aumento delle specie tropicali, che spesso sottraggono spazio alle specie autoctone, è inarrestabile. La caulerpa taxifolia è la più famosa del gruppo di alghe che modificano drasticamente gli equilibri marini. In Italia un nucleo consistente è stato individuato al confine con la Francia, un’altra presenza è stata accertata a Livorno, altre chiazze all’Isola d’Elba e in Sicilia nel parco delle Egadi.
Soluzioni. Oltre alle azioni mirate a ridurre la pressione del caos climatico, Greenpeace suggerisce di creare una rete di riserve marine che copra il 40 per cento del Mediterraneo, per proteggere le specie e gli habitat costieri più sensibili al cambiamento climatico. (Fonte: Repubblica.it)

Dall'Italia: La pillola argento che ritarda il piacere

MILANO - Arriva nelle farmacie italiane la pillola argento che ritarda il piacere. E arriva con un trucco che mette al riparo, chi l’assume, dal rischio contraffazione: è il codice anti-falsi, stampato su ogni confezione, che consente di verificare su Internet l’autenticità del prodotto. La pillola contro l’eiaculazione precoce è a base di dapoxetina, una sostanza che agisce sulla serotonina, il mediatore del piacere, ed è usata anche per curare la depressione. Il farmaco può essere assunto da 1 a 3 ore prima del rapporto sessuale e ne allunga i tempi: le avvertenze d’uso consigliano non ripetere la somministrazione nelle successive 24 ore.UN UOMO SU CINQUE - Secondo gli esperti gli "Speedy Gonzales" dell’amore non sono pochi: in Italia il disturbo interessa un uomo su cinque, per un totale di circa quattro milioni di persone. Chi volesse ricorrere a questo nuovo rimedio deve prima consultare il medico e, una volta ottenuto l’ok, può acquistare il farmaco e verificare che non si tratti di un prodotto contraffatto. Sul retro di ogni confezione è, infatti, stampato un numero seriale di 12 cifre che inizia con le lettere SN ed è diverso per ciascuna scatoletta: ecco a che cosa serve. Paziente o farmacista possono cliccare sul sito www.priligyoriginale.it e digitare il codice numerico (senza SN) in uno spazio apposito che fornirà l’informazione sull’originalità del prodotto. (Fonte: Corriere della Sera)


Dall'università: prova il tuo test di ammissione Le domande facoltà per facoltà e le informazioni essenziali sulle prove 2009


Alcuni importanti corsi di laurea prevedono una prova selettiva unica a livello nazionale: Medicina e Chirurgia, Medicina Veterinaria, Odontoiatria e Protesi Dentaria, tutti i corsi di primo livello (triennali) dell'area sanitaria, Architettura e Scienze della Formazione Primaria.Per questi corsi, il decreto ministeriale del 18 giugno 2009 ha stabilito le date, i programmi e le modalità di svolgimento delle prove. I primi a partire saranno, il 3 settembre, i candidati ai corsi di Medicina seguiti da quelli di Odontoiatria il 4, Veterinaria il 7, Architettura l’8, corsi delle Professioni Sanitarie il 9 e Scienze della Formazione Primaria il 10 settembre. In allegato al decreto sono inoltre pubblicati i programmi d’esame.Altri corsi in Italia sono a numero programmato su iniziativa delle singole università statali che fanno questa scelta per garantire agli iscritti un alto livello qualitativo della didattica e dei servizi. È quanto accade in alcune sedi per i corsi di Scienze della Comunicazione, Psicologia, Economia, Scienze Giuridiche e altri ancora. In questo caso, la presenza o meno del test e i relativi programmi d'esame vanno verificati presso le singole segreterie universitarie. Infine vi sono le università private, che stabiliscono ormai da molti anni un numero limitato di posti ai propri corsi. Da pochi anni è previsto un test di verifica in ingresso, obbligatorio ma non selettivo, anche per le facoltà non a numero programmato. In questi casi, è possibile iscriversi anche se l’esito del test è negativo, ma occorre colmare entro il primo anno di studi il debito formativo contratto. Con questo speciale, realizzato in collaborazione con Alpha Test, società leader nel settore, da anni al fianco degli studenti candidati ai test, puoi effettuare simulazioni delle principali prove di ammissione sperimentando direttamente la natura e la difficoltà delle domande che ti aspettano. Alla fine della prova potrai leggere i commenti ai singoli quesiti, visualizzare i tuoi risultati in forma grafica e confrontarli con quelli degli altri utenti che avranno svolto la stessa prova. Inoltre, per ogni area di studio, trovi informazioni essenziali sulle prove ufficiali: programma d’esame, numero di quesiti previsti, tempo a disposizione.

mercoledì 1 luglio 2009

IL TORMENTO DELL'ESTATE MUSICALE:Il virus delle canzonette ha una formula magica


Croce e delizia delle nostre estati, e non solo, i tormentoni sono lì pronti a ghermire le nostre orecchie, a insinuarsi con perversa ostinazione nelle nostre menti, anche a dispetto della nostra volontà. Chi, del resto, non è rimasto vittima prima o poi di un insinuante motivetto, o meglio di quelli che più efficacemente la lingua inglese definisce "earworms", tarli dell'orecchio, perfette macchine di persuasione intenzionate a sopravvivere a se stesse come un virus potente e indistruttibile. Da qualche tempo gli amati-odiati tormentoni sono oggetto di interesse accademico. Oliver Sachs ne parla in Musicofilia, dedicato ad alcune estreme patologie di argomento musicale. Ora esce un intero saggio, Tormentoni ISBN edizioni scritto da Peter Szendy, filosofo e musicologo francese dal prestigioso curriculum. Szendy scomoda addirittura Marx, quando nel Capitale introduce il concetto di "carattere di feticcio della merce e il suo arcano", cita il flaneur di Baudelaire ripreso da Benjamin, che "vede a partire dalla cose" ed eleva a oggetti rappresentativi anche le merci triviali, il kitsch e quindi perché no, anche i tormentoni canori.

VOTA I TORMENTONI DELL'ESTATE

Di sicuro i tormentoni hanno compiuto imprese apparentemente insormontabili. Come la Macarena, caso clamoroso di una canzoncina che si è affermata senza una vera e propria strategia promozionale, spinta dal nulla, se non dalla sua immane, invincibile potenza ripetitiva, e ha fatto il giro del mondo, è arrivata nei paesi arabi, in oriente, declinata in ogni lingua e stile immaginabili, ha fatto ballare politici e bambini, gaudenti e pensionati. D'altra parte, afferma Szendy, "i tormentoni parlano dei tormentoni", sono spesso autoreferenziali, si celebrano in un fragore di ammiccante e lapalissiana banalità. Pensiamo a uno dei più celebri "tarli dell'orecchio" degli ultimi anni: Can't get you out of my head, di Kylie Minogue, quella del la-la-la, la-la la-la-la-la, che tutti anche senza conoscere il titolo hanno sentito almeno una volta. Ebbene lo dice la canzone stessa: "non posso scacciarti dalla mia testa", praticamente una dichiarazione di intenti e conta poco che Kylie apparentemente parli di una storia d'amore. Sfrontatamente e con tutta la malizia di cui è capace la canzone, quando vuole essere canzonetta, parla di se stessa come una minaccia, un imperativo categorico, un feticcio-sostanza che va al cuore della materia stessa di cui sono fatte le emozioni, almeno quelle più semplici e immediate.
Merce da una parte, forza virale dall'altra, un contagio che ci rimane addosso per alcune ore, altre volte per tutta la vita, pronto a ritornare all'attacco di quando in quando, spesso senza alcun preavviso. Ma dietro tutto questo ci può essere lo stupore della grazia. Come quando Szendy si lancia in una appassionata analisi di Parole parole parole, incisa decenni fa da Mina e Alberto Lupo. "Più si riascolta questa canzone" scrive, "più essa appare come un teatro allegorico a due voci che mette in scena il dialogo tra il Parlato e il Cantato in persona, personificati". Il dire e il cantare si sfidano allegramente, confessano i propri scopi più segreti e in fin dei conti si annullano in un patto di complicità ottenuto sulle strade della banalità. Di certo Mina e Alberto Lupo non pensavano a tanto quando incidevano la canzone, ma è fuor di dubbio che per la loro stessa natura i tormentoni giochino con strutture che si avvicinano all'archetipo. Anzi è forse questo il segreto dei tormentoni? Sono l'assoluto, ben mascherato nella quotidiana banalità di un motivetto da fischiettare. (Fonte: Repubblica.it)

Torna “Parole in corsa”… con una novità


“Al via – afferma una nota dell’Apm - anche per il 2009 “Parole in corsa”, il concorso letterario per scrittori inediti proposto da APM e promosso da ASSTRA (Associazione Trasporti). Come elemento di novità per questa edizione del concorso, i racconti potranno essere accompagnati da una fotografia digitale scattata dall’autore, che richiami con il linguaggio dell’immagine il senso del racconto. Fino al 16 agosto, chi intenderà partecipare potrà inviare i propri racconti e le proprie immagini in formato jpeg utilizzando l’indirizzo di posta elettronica paroleincorsa@apmperugia.it, o spedendo un dischetto, corredato dei dati identificativi, ad APM, Str. Santa Lucia n. 4, 06125 Perugia. I racconti inediti, in lingua italiana e a tema libero, di una lunghezza massima di 90 righe, per ogni riga 58 battute, e comunque non oltre 5300 battute compresi gli spazi, verranno valutati da una giuria di esperti che procederà alla proclamazione del vincitore. Saranno due i vincitori: uno per concorso letterario ed uno per il concorso letterario con immagine. Ciascun vincitore si aggiudicherà un weekend per due persone in una capitale europea. Contestualmente, saranno selezionati cinque racconti, compresi i vincitori, che avranno accesso alla fase nazionale del concorso, al termine della quale verrà designato il miglior racconto di “Parole in corsa”. Tutti i racconti finalisti saranno pubblicati in un volume edito da ASSTRA (Associazione Trasporti). “Forti del successo riscosso nelle precedenti edizioni, per il sesto anno torniamo a proporre il concorso ‘Parole in corsa’ – afferma Giovanni Moriconi, Presidente di APM – un’iniziativa in grado di rafforzare il rapporto tra APM e i suoi clienti. La possibilità di corredare il racconto con un’immagine che lo rappresenti amplia le possibilità espressive Siamo convinti infatti che un concorso letterario sia una grande occasione per scambiare i propri pensieri e la propria creatività, proprio come i mezzi di trasporto pubblico sono uno spazio di condivisione, che ci permettono di stare insieme e di vivere in comunità ogni giorno”.